La villa Mirra di Cavriana fa parte di un complesso situato alle pendici della collina su cui sorgeva l’antico castello ed è collegata dal suo parco storico all’area del castello diroccato. L'edificio ha origini rinascimentali, probabilmente risalente al tempo di Ludovico Gonzaga (secondo marchese di Mantova, 1448/1478), a sua volta costruita su una preesistente residenza risalente all'epoca di Francesco Gonzaga, che vi morì nel 1407. L'attuale assetto della villa si deve alla riedificazione avvenuta nel 1750 durante la dominazione austriaca. Il complesso si articola in più edifici: due corpi di fabbrica inseriti nel muro di cinta, un edificio ad “L” che contiene abitazioni e uffici postali, i rustici, in cui sono collocati la direzione del museo, i magazzini e la sede dell’AVIS e un corpo di fabbrica destinato a rimessa. L’edificio centrale è costituito dalla villa, posta all’interno di un ampio giardino, chiuso da una cinta muraria che va a congiungersi con i resti della rocca gonzaghesca. Queste due porzioni distinte risultano in parte autonome grazie alla conformazione del sito su cui sorge. La facciata principale presenta un pian terreno con un loggiato di 7 archi a tutto sesto sorretti da sei snelle ed eleganti colonne di marmo. Un piano nobile, raggiungibile grazie a due scalinate marmoree esterne, scandito dalle alte finestre timpanate dell’ampio salone. All’interno si trovano ricche decorazioni settecentesche ad adornare il salone, sculture, la famosa “Camera degli Imperatori”, una sala da biliardo, alcuni suppellettili, una serie di vani, taluni con soffitta a volta e due stanze contigue al piano nobile ossia la “Camera dei Laghi” con camino in marmo con cappa e la “Camera Rossa” con camino in marmo e solaio in buona travatura in gran parte dipinto. Al piano nobile una sala da pranzo, uno studio, diverse camere da letto oltre agli ambienti di servizio. Il parco intorno alla villa è adornato da una splendida vegetazione formata da querce cipressi ma anche cedri del Libano, palme e altre piante orientali. Un rogito notarile del 1755 ne attesta il passaggio di proprietà dai Conti d'Arco a Giovanni Amadei; vi è allegata una dettagliata descrizione dell'edificio e dei suoi contenuti stilata nel 1756. Da quest'ultima si ricava che il suo aspetto originario doveva essere abbastanza diverso da quello odierno,specialmente nella facciata. Durante la Battaglia di Castiglione (1796) gli austriaci insediarono nella villa il loro quartier generale. Dopo la battaglia di San Martino e Solferino (24 giugno 1859) si ritrovarono i vincitori della stessa: l'imperatore Napoleone III e il re Vittorio Emanuele II.